Ieri sera presso lo Stadio Fonte Dell ‘Olmo è stata inaugurata la settima edizione di “Emozioni in musica”, il noto festival della musica italiana che da diversi anni richiama nella cittadina adriatica importanti artisti del panorama musicale italiano. Ad aprire questa nuova edizione, dopo due anni di silenzio forzato causato dalla pandemia, è stato l’artista bergamasco Roby Facchinetti che sta girando l’Italia con il suo Tour “Symphony” che ieri ha fatto appunto tappa a Roseto.
Il nuovo progetto diretto dal maestro Diego Basso con la Ritmico Sinfonico Young Orchestra e il Coro pop Art Voice Academy, propone brani del repertorio classico dei Pooh e degli album di Roby, trascritti in versione sinfonica dal Maestro Basso che, esaltando le melodie e le armonie originali dei pezzi, è riuscito a trasformarle in pura sinfonia. Sul palco, ad aprire la serata, il Patron del festival Silvio Brocco e il direttore artistico Morgan Fascioli che inaugurano questa nuova ripartenza per la musica, dopo due anni di dure restrizioni.
Alle 21.30 in punto la serata ha inizio con l’Overture scritta dal Maestro Basso, che mescolando sonorità originali dei pezzi storici dei Pooh con la tradizione operistica, apre il concerto trasportando il pubblico quasi in un’atmosfera fiabesca da sogno. Sulle note di Un mondo che non c’è l’artista bergamasco fa il suo ingresso sul palco, sedendosi al piano.
Facchinetti al termine del brano conquista il centro del palco salutando il pubblico -«Sarà un viaggio attraverso la musica e tante emozioni, lasciatevi trasportare dalla musica» – ed è proprio il brano Che meraviglia a trasportare il pubblico in un concerto emozionante che va avanti per due ore.
Facchinetti omaggia e ricorda l’amico di sempre Stefano D’orazio , con il brano Invisibili scritto proprio dall’amico scomparso: «Questa canzone è un atto di grande generosità perché Stefano ha pensato a tutte quelle persone invisibili».
Il concerto di Roseto prosegue sia attraverso i brani più recenti da solista di Roby Facchinetti che quelli storici del gruppo. Si va da L’ultima parola dedicata a Valerio Negrini e a Stefano D’Orazio a Noi due nel mondo e nell’anima, La donna del mio amico, Uomini soli e Pierre, che vale all’artista bergamasco una standing ovation del pubblico. Pezzi che sono dei veri e propri capolavori entrati a far parte della storia della musica italiana. Non poteva mancare Rinascerò rinascerai, scritta da Stefano D’Orazio durante i primi mesi di pandemia e che riportano il pubblico indietro nel tempo. Chi fermerà la musica invece è il brano che chiude l’evento; un pezzo che con il suo dinamismo e il suo messaggio invita il pubblico a ballare e cantare assieme all’artista che ha regalato al pubblico e alla città di Roseto una serata speciale, ricca di emozioni.